Obesità, scoperto un nuovo responsabile: il microbioma intestinale.
Perché per dimagrire devo stare a dieta e fare tanto sport
quando invece la mia amica è magra di natura e mangia tutto quello che vuole? E’
una domanda che in molti si pongono, con questo articolo provo a dare una possibile
risposta.
L’obesità è il
risultato di un insieme di concause: stile di vita sedentario, alimentazione
ricca di grassi, aspetti genetici, metabolismo, fattori endocrinologici ed ormonali,
abitudini, aspetti psicologici di regolazione delle emozioni attraverso il cibo.
Le ricerche più recenti sembrano aver individuato un nuovo responsabile finora
poco studiato il microbioma intestinale.
Ma cos’è il microbioma? Con questo termine viene definito l’insieme dei microrganismi
che in maniera fisiologica e talvolta patologica vivono in simbiosi con il
corpo umano e l’insieme di tutti i geni che essi sono in grado di esprimere.
Il corpo umano contiene più di 500 diverse specie di microrganismi
che l’accompagnano nel corso di tutta la vita. Queste cellule microbiche sono superiori per
numero alle cellule che compongono il
corpo umano; infatti per 10 trilioni di cellule umane ci sono 100
trilioni di cellule batteriche(utili e
dannose) e sono localizzate
principalmente nell’intestino.
Ogni persona ha un
mix distinto e originale di microorganismi intestinali. Essi ci vengono trasmessi già prima di venire al mondo; la madre li trasmette al feto, successivamente
la loro colonizzazione sarà influenzata dalle modalità di parto (vaginale o
cesareo), dalle modalità di allattamento (al seno o latte in formula), dalle
condizioni igienico sanitarie dell’ambiente di vita e dall’uso di antibiotici (che
lo destabilizzano). L’ambiente e la dieta nei primi tre anni di vita sono
fondamentali per la formazione di questo mondo invisibile agli occhi.
Adesso veniamo a chiarire il legame tra microbioma intestinale e obesità; I batteri hanno un
importante ruolo nella fermentazione dei polisaccaridi introdotti con la dieta,
che a sua volta influenza l’assorbimento
intestinale dei nutrienti e cioè la capacità di estrarre energia dagli
alimenti. In parole povere i soggetti
obesi avrebbero una composizione di batteri del microbiota che aumenterebbe
al massimo l’assorbimento energetico
nell’intestino diminuendo al minimo la quantità di calorie espulse con le feci.
Questo ovviamente avrebbe conseguenze sulla modulazione dei segnali di fame e
sazietà e contribuirebbe al rilascio di ormoni che condizionano le dinamiche di insulino
resistenza.
Il microbiota quindi fa luce
su quel finora inspiegabile fenomeno per cui ci sono persone magre e sedentarie
che mangiano di tutto e non mettono su un kilo e altre persone che fanno sport
, mangiano poco ma non calano un etto. Ma non si limita solo a questo, sembra
infatti che il microbiota sia implicato
nello sviluppo delle allergie, nell’ efficienza del sistema immunitario e che
influenzi anche il nostro umore.
L’intestino è un organo
molto grande e sottovalutato, associato da molte persone solo al transito delle
feci. Invece andrebbe preso maggiormente
in considerazione, al suo interno
avvengono delle reazioni chimiche che permettono di influenzare la salute in
generale ed anche il nostro sistema
nervoso al punto che alcuni lo definiscono il secondo cervello.
In conclusione è
importante prendersi cura della nostra flora batterica non solo per la salute
del nostro corpo ma anche della nostra mente.
Come? Attraverso un’alimentazione il più possibile variata,
ma ricca di fibre e probiotici, e povera di grassi animali , conservanti ,
farine e zuccheri raffinati.
Bibliografia:
-Enders
G. L’intestino felice. Sonzogno,
2015.
-Kobyliak N1, Virchenko O2, Falalyeyeva T. Pathophysiological role of host microbiota
in the development of obesity. Nutr J. 2016
Apr 23;15:43. doi: 10.1186/s12937-016-0166-9.
-Piccini
F. Alla scoperta del microbioma umano:
flora batterica, nutrizione e malattie del progresso . Kindle, 2015.
Dott.ssa
Silvia Piavento
Psicologa
e Psicoterapeuta Sistemica
Esperta
di psicologia dell’alimentazione.
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