L’appetito vien leggendo: i libri che aiutano a far mangiare i bambini.
L’ articolo di oggi ha a che fare molto sia con il mio
essere mamma che con la mia professione di psicologa ed è dedicato a tutti i genitori di bambini piccoli (fascia da 1 a 4 anni), in particolare a quelli che
hanno difficoltà a far mangiare i propri
bambini e vivono con frustrazione il momento dei pasti.
In questo articolo voglio descrivere e consigliare dei
libretti che potete leggere ai vostri bambini che trattano l’argomento dell’
alimentazione. Sono i libri che io stessa ho scelto per mia figlia Sofia che
oggi ha quasi due anni e quindi ho provato sulla nostra pelle che piacciono e
sono utili.
Nel 2013, a seguito di un’esperienza lavorativa come
educartice in un asilo nido della mia città, Treviso, ho scoperto di avere una
passione per i libri illustrati. La mia passione per questi libretti è nata
vedendo l’effetto che avevano sui bambini di due anni, mi sono accorta che la
lettura era un’attività che aveva il potere di captare la loro attenzione,
coinvolgerli ed appassionarli e che le tematiche raccontate potevano aiutarli
ad affrontare delle tappe evolutive.
Quando sono diventata mamma, nel 2016 avevo già un sacco di titoli
in testa e non vedevo l’ora di riempire la libreria della mia bambina. Ad oggi
abbiamo libretti per tutti i gusti e in diverse lingue: italiano, francese
(visto che attualmente abitiamo in un paese francofono) e ovviamente non
possono mancare quelli in inglese.
Premesso che Sofia si è dimostrata da subito una buona
forchetta e che quindi grandi preoccupazioni sull’aspetto alimentare non ne ho
avute, ho voluto comunque comprare qualche libretto sul tema, e quando si sono
presentati dei momenti critici, devo dire che sono stati un’utile ancora a cui
aggrapparsi.
Il primo libretto sul tema che ho comprato è stato “Hai la pappa dappertutto!” di Jeanne AdhBé
edito da Babalibri. Io ho cominciato a leggerlo a mia figlia già dai 9 mesi,
quindi in pieno svezzamento, ma è un libro che mi chiede ancora oggi e che ha
l’effetto di farla ridere.
Il protagonista di questo libro è Michi, un bambino che non
ha ancora compiuto l’anno che assieme al suo gattino Meo, si prepara a fare
merenda; prende cucchiaino, bavaglino, vasetto di yogurt e si mette a mangiare
in piena autonomia. Ad un certo punto succede il disastro, il bambino rovescia
il vasetto e lo yogurt finisce dappertutto (e questo fa scoppiare ancora oggi dal
ridere mia figlia). La storia continua con il bambino che insieme al suo
gattino si mette a pulire e il danno è sistemato.
La storia qundi è semplicissima, adatta ad un bambino molto
piccolo, però veicola tanti messaggi. In primis illustra la routine della
merenda ed aiuta a familiarizzare con tutti gli strumenti necessari
(cucchiaino, bavaglino), poi è un libro che parla di autonomia, perchè il
passaggio dal latte al cibo solido è in effetti un momento di crescita che
richiede delle nuove abilità,un intervento minore da parte della mamma, una
prima separazione. E’ inoltre un libro
che parla della possibilità di fare degli errori e di rimediare ad essi, così
come del del piacere di sperimentare il cibo con le mani. Infine è un libro
capace di sdrammatizzare e far ridere il bambino, e già solo per questo vale la
pena.
Il libro è cartonato ed ogni pagina si apre come una
finestrella, per creare l’effetto sorpresa che ai bambini piace tanto, dunque
coinvolge e stimola anche la motilità fine dei bambini.
Il secondo libro di cui vi parlo è un best seller “ Il piccolo bruco mai sazio” di Eric Carle che noi possediamo
nella versione inglese “The very hungry caterpillar”, consiglio di leggerlo a
partire dall’anno di età.
La storia parla di un piccolo bruco affamato che ogni giorno
della settimana mangia un frutto nuovo e
aumenta sempre le dosi (lunedì una mela, martedì due pere ecc..), arriva sabato
e il bruco fa una scorpacciata di cose che definiremo poco sane e la conseguenza
è il mal di pancia. Così domenica il bruco si mangia solo una bella foglia
verde e si sente meglio. Nella pagina seguente si vede il bruco che è diventato
grande, si costruisce un bozzolo e infine dal bozzolo esce fuori una farfalla.
Anche questo libro nasconde diversi messaggi più e meno
profondi. Un primo messaggio che possiamo ricavare è che il cibo ci fa crescere,
e per diventare grandi bisogna mangiare, inoltre possiamo distinguere due tipi
di cibi quelli che ci fanno bene come la frutta e la verdura (la foglia) e
quelli che ci fanno male (le caramelle, il salame, ecc). Infine se vogliamo c’è
un messaggio ancora più profondo sulla vita e sulla morte: si nasce, si cresce,
si vivono gioie e dolori, e poi si
muore, ma la morte non è la fine di tutto è solo una trasformazione, infatti il
bruco entra nel bozzolo e dalla crisalide poi esce una meravigliosa farfalla.
Sofia si diverte a partecipare alla lettura di questo
libretto immitando il suono del bruco che mangia ogni alimento “Am am am am...”
utile anche per imparare i giorni della settimana, i numeri e le quantità.
Un terzo libro che voglio presentarvi è “Prosciutto e uova verdi” di Dr. Seuss,
edito da Giunti. Consiglio la lettura intorno ai 2 anni.
La storia gira intorno a due strani personaggi (un po' cani,
un po' umani). Uno sembra e si comporta come un adulto e non ha nome, l’altro
sembra e si comporta come un bambino e si chiama Nando, detto Ferdi. In ogni
pagina Ferdi cerca di convincere l’amico ad assaggiare prosciutto e uova verdi
e per farlo gli propone un sacco di situazioni assurde, fino a quando
finalmente esausto l’amico accetta di fare l’assaggio e scopre che sono una
delizia.
Questo libro è interessante per diversi aspetti: i
personaggi formano una coppia comica che inscena una situazione che il bambino
vive quotidianamente, la lotta con i genitori per mangiare le verdure, solo che
le verdure in questo caso sono rappresentate
da alimenti che solitamente i
bambini amano: prosciutto e uova. Dunque qui il primo messaggio che possiamo
ricavare è che non è detto che una cosa verde sia disgustosa, il bambino grazie
alla sua esperienza ha associato le parole prosciutto e uova a cose buone e il colore verde a cose da
evitare, il binomio prosciutto e uova verdi quindi crea già di per
sè un effetto paradosso, che insinua il dubbio e la curiosità.
Un altro aspetto interessante di questo libro è il
comportamento dei personaggi, che mette in scena come un’ inversione di ruoli,
è il bambino (Ferdi) che cerca di convincere l’adulto ad assaggiare il cibo
verde e lo fa non certo con la logica, ma prendendo l’adulto per sfinimento
(modalità tipica dei bambini). Questa inversione di ruoli aiuta quindi il bambino a sdrammatizzare la
figura del genitore che lo perseguita costringendolo a mangiare ciò che non
vuole e a trasformare in gioco una lotta quotidiana che tutto può fare fuor che
bene.
Infine il linguaggio è molto particolare, la storia è molto
ripetitiva, l’ autore ha voluto scriverlo usando un numero limitato di parole
che continuano a ripetersi come in un vortice, ma il linguaggio resta
scorrevole e musicale perchè in rima.
Mi è capitato di ancorarmi a questo libro per far mangiare
gli spinaci a mia figlia. Abbiamo fatto finta che fossero prosciutto e uova
verdi, io mi sono posta in modo infantile e giocoso e le facevo tutte domande
assurde come fa Ferdi nel libro, ad esempio “vuoi mangiarli a tavolino? Vuoi
mangiarli col topino?”, così facendo quello che poteva trasformarsi in una
battaglia, si è trasformato in un gioco ed il piatto di spinaci è stato
mangiato.
Infine un utile strumento per avvicinare i bambini alle
verdure potrebbero essere i Quiet Book.
I quiet book sono dei silent book di stoffa, che stimolano l’azione dei
bambini, sono uno dei tanti giochi educativi che originano dal pensiero e dalla pedagogia di
Maria Montessori. Sono libri non scritti,
libri che implicano il fare dei bambini. Se avete una buona manualità potete
cimentarvi a fabbricarli, altrimenti potete cecare qualcuno che lo fa per voi
proponendo dei contenuti specifici. Noi abbiamo questo che ci ha fatto “l’isola
di Sam” ed è solo un esempio, perchè si possono costruire tantissimi altri scenari
a seconda della vostra fantasia.
Come vedete nel nostro c’è una pagina con l’orto , mia
figlia si diverte a raccogliere la frutta e la verdura, poi la fa mangiare all’ippopotamo
ed infine gli lava anche i denti. Quindi da una parte si trasmette l’idea dell’orto,
il bambino può giocare a raccogliere e piantare le verdure, così facendo impara
da dove vengono e il lavoro che ci sta dietro, insomma è un modo giocoso per famigliarizzare
con questi ortaggi tanto spesso temuti.
Per concludere vorrei vorrei dire qualcosa sulla lettura.
La lettura deve essere un momento associato al piacere e non
alla performance di dover insegnare/imparare qualcosa. Quando leggete ai vostri
bambini dovete essere i primi a divertirvi, solo così i libri saranno associati
a qualcosa di bello, ovvero momenti felice trascorsi assieme a mamma e papà.
Non dobbiamo dimenticare infatti che l’apprendimento passa attraverso la
relazione, dunque più la lettura sarà un piacere condiviso tra genitore e
bambino, maggiore sarà il potere educativo dei libri.
Dott.ssa Silvia Piavento
Psicologa e Psicoterapeuta Sistemica
Esperta in psicologia dell’alimentazione
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