Cibo e cervello: omega 3, il grasso che migliora le nostre capacità cognitive
Il nostro cervello è
formato per buona parte di lipidi,
ovvero grassi. Essi partecipano alla formazione della mielina che riveste le
cellule neuronali e permette la conduzione dell’impulso nervoso.
Quindi se state pensando di eliminare i grassi dalla vostra
dieta, fermatevi un attimo e riflettete bene. E’ vero che il grasso in linea
generale fa male alla salute, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
I grassi che fanno bene al nostro cervello
sono gli acidi grassi insaturi omega 3.
Circa il 25% del nostro cervello infatti è formato da EPA e DHA, le forme
attive degli omega 3.
Sono grassi
essenziali che il nostro corpo non produce
e quindi vanno introdotti attraverso l’alimentazione. Possiamo trovarli
soprattutto in frutta secca, semi oleosi , pesce azzurro e salmone.
Secondo uno studio pubblicato su Nutritional Neuroscience bassi
livelli di omega 3 e di DHA sono associati ad una minore flessibilità cognitiva
(la capacità di spostare la propria attenzione da un soggetto ad un altro) e ad
una minore capacità di pianificazione e di coordinazione delle attività
cognitive.
Un’altra ricerca, che ha coinvolto più di 4000 ragazzi
statunitensi tra i 6 e i 16 anni, ha
dimostrato che più era alta la quantità di omega 3 introdotti con la dieta,
maggiori erano le prestazioni cognitive ai test (sia di lettura che
matematici) e che l’effetto positivo
degli omega 3 era superiore nelle femmine partecipanti.
Il DHA in particolare
sembrerebbe inoltre essere molto importante se assunto in gravidanza e fino allo svezzamento del bambino in quanto
sarebbe associato a migliori prestazioni cognitive ed intellettive dello
stesso.
Altri studi hanno sottolineato una relazione tra carenza di omega 3 e difficoltà di
apprendimento e di memoria, demenza ed
anche depressione. I benefici degli omega 3 infatti sarebbero
rilevanti non solo per il nostro funzionamento cognitivo ma anche per quanto
concerne l’umore ed il comportamento.
Al contrario una dieta ricca di grassi trans, rintracciabili ad alte dosi nei
prodotti industriali, è associata ad un declino cognitivo precoce. I grassi
trans sono i grassi idrogenati (oli vegetali modificati come le margarine) e
grassi vegetali cotti ad alte temperature presenti in cibi fritti per esempio.
Possiamo trovarli anche in alcuni cibi naturali come prodotti caseari e alcune
carni ma in dosi molto meno significative.
I grassi trans
diminuiscono l’efficienza della funzionalità delle cellule perché provocano un
irrigidimento delle membrane cellulari. Il cervello di chi consuma spesso
queste sostanze quindi ha neuroni più rigidi, invecchia più velocemente ed è
più predisposto a malattie degenerative come la demenza senile.
Evitare di consumare
cibo spazzatura ed al contempo assicurarci un buon apporto di grassi nobili fa quindi bene a tutte le età. Non solo permette di
migliorare le nostre capacità mentali e le nostre prestazioni in termini di
memoria, attenzione e risoluzione di problemi, ma aiuta anche a preservare
l’integrità delle membrane cellulari e prevenire il rischio di declino
cognitivo negli anziani.
Bibliografia:
- Gomez Pinilla
F. Brain foods : the effects of
nutrients on brain function. Nat Rev Neurosci 2008 Jul : 9(7):568-578.
- Johnston DT, Deuster PA, Harris WS, Macrae
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Servicemembers, Nutr Neurosci. 2012 Jun 28
- Lassek WD,
Gaulin SJ, Sex differences in the
relationship of dietary Fatty acids to cognitive measures in american children,
Front Evol Neurosci. 2011;3:5. Epub 2011 Nov 2
Dott.ssa Silvia Piavento
Psicologa e Psicoterapeuta sistemica
Esperta di psicologia dell'alimentazione
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